Il Capo Dei Capi - Serie Completa 6 Episodi: la storia di Totò Riina e Cosa Nostra
- arrethvaverpuzz
- Aug 11, 2023
- 3 min read
Il capo dei capi è una miniserie televisiva in sei puntate,[1] andata in onda fra ottobre e novembre 2007 su Canale 5 al giovedì in prima serata e in replica da sabato 3 dicembre 2011 su Rete 4, sempre in prima serata; le riproposizioni della fiction inoltre sono proseguite anche su Mediaset Extra. La serie racconta la storia del noto boss Salvatore Riina, interpretato da Claudio Gioè. La regia è di Alexis Sweet e Enzo Monteleone. Prodotta dalla Taodue, la serie è ispirata all'omonimo libro-inchiesta dei giornalisti Giuseppe D'Avanzo e Attilio Bolzoni, pubblicato da Mondadori nel 1993.
Il Capo Dei Capi - Serie Completa 6 Episodil
DOWNLOAD: https://tinurli.com/2vzCu3
Mi chiamo Tommaso Buscetta e sono un uomo d'onore... Riina è il capo di tutto, dottore. Non vi lasciate incantare dalla sua faccia da viddanu. Lui persino quando è un pupo si sente Puparo. Cosa Nostra è fatta come una chiesa: alla base ci stanno i soldati. I soldati sono organizzati in decina. Le decine sono comandate dai capidecina che sono le colonne e le colonne reggono la cupola. Totò Riina ha cominciato come un soldato e oggi sta sulla cupola. Comanda a tutti: ai capifamiglia, ai politici, ai banchieri, ai poliziotti... pure a voi! L'hanno chiamata guerra di mafia?. Non è stata una guerra, dottore. È stato un massacro. Una caccia all'uomo scatenata dai corleonesi. E Salvatore Riina è la mente, giudice Falcone.
L'allora PM della Dda di Palermo, Antonio Ingroia, ha asserito che alcune fiction come Il capo dei capi possono essere dannose perché creano un'iconografia positiva dei mafiosi. Il pm, recatosi in una scuola di Palermo, ha chiesto agli alunni chi erano secondo loro i personaggi più simpatici; tutti hanno risposto Totò Riina e Giuseppe Greco "Scarpuzzedda". Questi stessi ragazzi, in un sondaggio precedente, avevano affermato che la mafia era dannosa e che non volevano farne parte.
Intervenendo a Viva Voce su Radio 24 Ingroia ha dichiarato: Sono contrario a ogni forma di censura. Ma ho la netta sensazione che con la fiction Il capo dei capi c'è il rischio di fare un'iconografia alla rovescia su Totò Riina che emana un fascino un po' sinistro.Pino Pisicchio ha definito "giustificazionista" la fiction perché presenterebbe la figura di Riina come uno sfortunato figlio di Sicilia con la faccia simpatica. L'opinione di Clemente Mastella, ministro della Giustizia al tempo della messa in onda, era che la serie avrebbe dovuto essere bloccata.
Biagio Schirò è un personaggio fittizio, nato dalla fantasia degli sceneggiatori della fiction[4], ispirato almeno in parte a quello dell'agente di Polizia Biagio Melita, che nel 1963 riconobbe realmente Riina ad un posto di blocco e lo fece arrestare[5]. Amico d'infanzia di Totò Riina, Schirò è orfano del padre, morto in guerra e fatica nei campi per mantenere lui e la madre. Quando Riina finirà in carcere per aver commesso il primo omicidio, Biagio si metterà a studiare e, dopo pochi anni, diverrà poliziotto. Intralciato dai suoi superiori, sposerà dopo mille difficoltà Teresa e continuerà ad indagare contro Riina insieme a uomini validi che verranno quasi tutti eliminati. Infine Schirò rimarrà gravemente ferito in un conflitto a fuoco con due sicari di Riina (tra questi Leoluca Bagarella) che lo volevano rapire e questo gli causerà una lesione permanente alla gamba. Dopo tantissimi sforzi riuscì a trovare Totò Riina parlandogli per l'ultima volta con la conclusione della serie Il capo dei capi.
Tra le differenze con la vicenda storica c'è l'assassinio di Salvatore La Barbera. Nella serie, infatti, viene rapito e ucciso da Michele Cavataio; in realtà fu attirato in una riunione della Commissione da Salvatore Greco "Cicchiteddu" (all'epoca dei fatti egli era capo della Commissione) e strangolato.
Un'altra differenza riguarda la strage di viale Lazio, nella realtà Salvatore Riina restò in un'automobile a coordinare l'operazione. Inoltre l'assassinio di Michele Cavataio fu commissionato, di comune accordo, da Stefano Bontate, Gaetano Badalamenti, Giuseppe Di Cristina e Luciano Liggio (la serie, invece, lascia intendere che siano stati i corleonesi e Badalamenti a ordinare l'omicidio, andando contro il volere degli altri capifamiglia). 2ff7e9595c
Comments